R i a s s u n t o  r e l a z i o n e
 
Verde pensile e compensazione ambientale

Matteo Fiori    Ing. Matteo Fiori

Paesaggio ed energia

Coperture a verde e compensazione ambientale

Una copertura a verde è una tecnologia naturale che sfrutta la copertura degli edifici, consentendo al contempo benefici di vario tipo per i locali sottostanti e le aree limitrofe. È un sistema composto da più strati applicabili ad una copertura tradizionale con lo specifico obiettivo di creare un sistema in grado di supportare lo sviluppo e la crescita di specie vegetali.

Una copertura a verde è una copertura caratterizzata dalla presenza di un insediamento di specie vegetali le quali devono essere in grado di adattarsi e svilupparsi nelle condizioni ambientali in cui sono poste.

Dal punto di vista tipologico esse si dividono in due categorie:

·  coperture a verde intensivo:

·  sono caratterizzate da un continuo apporto energetico, pesi di un certo rilievo e costi più o meno elevati, sia di installazione sia di gestione;

·  richiedono una manutenzione con frequenza variabile, in funzione della tipologia di vegetazione e d’uso, che può arrivare anche ad una o più volte alla settimana, regolari apporti nutritivi ed assidua alimentazione idrica;

·  le specie vegetative impiegate sono sia erbacee perenni, prative, suffrutici, cespugli, fino a comprendere anche alberi di medie o grandi dimensioni;

·  tra gli aspetti innovativi di questa tipologia deve essere innanzitutto citato il ridotto spessore del substrato di coltura che, oggi, grazie alla disponibilità di substrati compositi con aggregati, può variare da un minimo di 15 cm ad un massimo che in genere non supera i 50 cm;

·  l’inverdimento intensivo viene impiegato per la realizzazione di veri e propri giardini su qualsiasi tipo di superficie pensile.

·  coperture a verde estensivo:

·  le coperture a verde del tipo estensivo si differenziano da quelle intensive per il generalmente ridotto spessore del substrato, costituito in prevalenza da componenti minerali, e per le varietà vegetative impiegate generalmente costituite da Sedum, piante perenni, erbacee, accomunate da elevata capacità di rigenerazione e autopropagazione e resistenza allo stress idrico e termico;

·  lo spessore delle stratificazioni è molto ridotto e varia in genere tra gli 8 e i 15 cm;

·  gli inverdimenti estensivi vengono utilizzati particolarmente su coperture piane di grandi dimensioni, in luogo delle usuali zavorre in ghiaia o delle eventuali pavimentazioni a secco o allettate, come pure su falde anche con pendenza elevata.

 

Funzionalità

Una copertura a verde, correttamente progettata e con l’impiego di materiali specifici, può svolgere importantissime funzioni in termini di mitigazione ambientale ed ecologia:

·      è principalmente uno strumento di compensazione ambientale in quanto svolge sia una funzione di mitigazione visiva dell’impatto del costruito sia una funzione di mitigazione climatica sull’intorno territoriale;

·      è un luogo naturale dove alcune specie di piante e animali possono trovare un habitat e svilupparsi in sintonia con l’ambiente, favorendo, quindi condizioni di biodiversità;

·      interagisce sul clima esterno, diminuendo la temperatura dell’ambiente esterno, minimizzando il fenomeno dell’isola di calore e riducendo la temperatura degli agglomerato urbani (si veda, ad esempio, quanto fatto dalla municipalità di Tokio che ha imposto, dall’aprile 2001, l’inverdimento di almeno il 20% delle coperture piane esistenti). Questa funzione si attua in quanto lo strato colturale, grazie ai propri processi vegetativi, assorbe energia e riduce la riflessione del sole. Questo fenomeno è importantissimo soprattutto durante la stagione estiva in quanto riduce in maniera sostanziale la necessità di utilizzare impianti di raffrescamento in quanto la temperatura della città risulterebbe maggiormente ridotta. Si pone a tutti gli effetti come un valido strumento per ridurre i consumi di energia (si ricordi che, negli ultimi anni si sono avuti black-out soprattutto in estate) senza necessità di realizzare impianti di vario tipo;

·      rallenta e riduce il carico termico entrante negli ambienti interni, sia attraverso un incremento dell’inerzia termica, sia attraverso i naturali meccanismi di funzionamento della vegetazione. Anche in questo caso, in maniera diretta, riduce in maniera sostanziale la necessità di utilizzare impianti di raffrescamento e si pone a tutti gli effetti come un valido strumento per ridurre i consumi di energia. La temperatura della superficie esterna di una copertura a verde è di circa 30°C rispetto ai circa 70°C di una copertura piana con impermeabilizzazione a vista; questo comporta un flusso termico minore;

·      è un luogo naturale dove alcune specie di piante e animali possono trovare un habitat e svilupparsi in sintonia con l’ambiente, favorendo, quindi condizioni di biodiversità;

·      riduce in maniera sostanziale la quantità di acqua di origine meteorica che defluisce nel sistema fognario pubblico, alleggerendone il carico idrico e riducendo, di conseguenza anche la necessità di realizzare vasche di prima pioggia. Questa funzione si attua in quanto lo strato colturale riduce e rallenta il flusso di acqua uscente mediante il fenomeno dell’assorbimento. Una copertura a verde può ridurre il carico idrico uscente fino al 90% rispetto a quello entrante;

·      risulta uno strumento molto utile per la pulizia dell’aria nell’ambiente urbano; se correttamente progettata la vegetazione che si sviluppa riesce a trattenere le polveri trasportate a una certa quota dal vento che si depositano su di essa e a trattenere le sostanze nocive che vengono assorbite dal processo di fotosintesi delle piante;

·      crea spazi fruibili all’aperto, utili soprattutto nei casi in cui vi sia una ridotta superficie fruibile a terra;

 

Una stratigrafia tipica di una copertura a verde è la seguente:
 

 

Come si è visto, a livello di energia, due sono le interazioni:

·       con l’intorno urbano;

·       con l’edificio in sé.

Interazione verde pensile-intorno urbano

L’interazione del verde pensile con l’intorno urbano agisce soprattutto quale elemento di compensazione ambientale su vari livelli, tutti sempre presenti, con varie intensità.

La mitigazione visiva di un organismo edilizio, sia di piccola che di grande dimensione è importante, soprattutto, in luoghi di alto valore ambientale d è utilizzabile sia per mitigare l’impatto visivo orizzontale o verticale (coperture a verde o pareti verdi).

È evidente che la scelta della vegetazione deve essere particolarmente accurata e consona al contesto ambientale circostante. Non sono rari i casi nei quali il popolamento di una copertura a verde è stato naturale, senza nessuna messa a dimora o semina di specie vegetali, ma lasciando che essi venissero trasportati dal vento o dai volatili sulla stessa copertura.

Progettando in maniera opportuna la copertura è possibile fare in modo che l’impatto visivo di un edificio, visto dall’alto, sia praticamente nullo.

È da mettere in luce che, in moltissime situazioni, tali interventi non sono solo possibili su una copertura di un edificio nuovo ma anche su edifici esistenti.

 

Aula liturgica “Padre Pio” – San Giovanni Rotondo, progetto architettonico: Arch. Renzo Piano, progetto della copertura: Arch. Enzo Paoli, fonte: Arch. Enzo Paoli

Aula liturgica “Padre Pio” – San Giovanni Rotondo, progetto architettonico: Arch. Renzo Piano, progetto della copertura: Arch. Enzo Paoli, fonte: Arch. Enzo Paoli

 

Copertura parcheggio a Lucca, progetto architettonico e del verde: Arch. Gianfranco Franchi, fonte: Arch. Gianfranco Franchi

Copertura parcheggio a Lucca, progetto architettonico e del verde: Arch. Gianfranco Franchi, fonte: Arch. Gianfranco Franchi

 

Interazione verde pensile-edificio

L’interazione ha effetti, nei nostri climi, soprattutto nella stagione estiva dove si ha una consistente riduzione della temperatura superficiale.

Infatti, rispetto ad una normale copertura, sia ha l’influsso “positivo” dell’energia assorbita durante il processo di evaporazione dell’acqua presente nel terreno e dell’energia assorbita per i processi vegetativi.

Ciò porta ad una consistente riduzione delle temperature superficiali (una copertura a verde difficilmente supera i 30°C) mentre una copertura con una membrana a vista di colore scuro raggiunge facilmente i 70°C, con una conseguente riduzione degli scambi termici.

Oltre a ciò si ha uno sfasamento dell’onda termica, che comporta che il picco massimo di temperatura entrante nell’edificio si abbia quando le temperatura esterne siano ormai basse (a sera)

 

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