Salvaguardia e recupero delle siepi, quale elemento di forte caratterizzazione del paesaggio astigiano.

Vittorio Fiore

Architetto del paesaggio

 

Negli ultimi decenni la specie umana ha trasformato in modo pesante l’ambiente naturale, apportando all’ecosistema modifiche tali da portare alla scomparsa degli habitat naturali, preesistenti alla comparsa dell’uomo, soprattutto nei territori sottoposti ad un utilizzo agricolo intensivo.

       Ciò ha determinato una banalizzazione, più o meno completa, degli ecomosaici extraurbani dovuta sia all’industrializzazione dell’agricoltura, che alla canalizzazione dei corsi d’acqua, che alla realizzazione di grandi infrastrutture lineari, formanti barriera agli spostamenti degli esseri viventi sul territorio.

Preesistenze che si intendono valorizzare del Canale San Marzano nel tratto correttamente vegetato con la siepe arborea esistente

Preesistenze che si intendono valorizzare del Canale San Marzano nel tratto correttamente vegetato con la siepe arborea esistente.

       Lo stesso paesaggio agricolo, che fino alla fine della seconda guerra industriale ha mantenuto con il territorio un rapporto naturale, con l’utilizzo di tecniche produttive compatibili con l’ambiente, attraverso concimazioni biologiche, rotazione delle colture, su piccoli appezzamenti separati da siepi e/o boschetti, è stato modificato, in questi ultimi decenni, per adattarlo all’utilizzo dei sistemi di lavorazione meccanizzati, finalizzati a produzioni estensive, basate sulle monocolture sempre più estese, utilizzanti concimi chimici, diserbanti e pesticidi selettivi.

      Le prime strutture ecologiche eliminate in seguito a questa trasformazione produttiva, sono state le siepi, da sempre presenti nel paesaggio agricolo tradizionale, nel quale hanno sempre rappresentato un prezioso ecosistema, che, oltre alla salvaguardia della biodiversità, permetteva il perseguimento di tutta una serie di risultati, importanti soprattutto in una produzione agricola, più di qualità che di quantità:

1) miglioramento del microclima, ottenuto sia attraverso il rallentamento della velocità del vento del 30-50%, che con la riduzione dell’evotraspirazione ed la

mitigazione della temperatura;

2) protezione del terreno dall’erosione per dilavamento delle acque meteoriche, specie nelle stagioni autunnali ed invernali, ottenuta frenando la corrivazione

superficiale dell’acqua;

3) protezione delle falde acquifere e della qualità dei corsi d’acqua, attraverso l’assorbimento ed il filtraggio dei contaminanti derivanti da attività umane, con

funzione di fasce tampone;

4) mantenimento dell’equilibrio biologico, ottenuto attraverso la diversificazione degli habitat, propri di numerose specie di uccelli, rettili, piccoli mammiferi ed

insetti. Oltretutto molti di questi organismi sono utili al produttore agricolo, sia direttamente, come insetti impollinatori, che indirettamente, come parassiti o

predatori di specie dannose alle colture;

5) sistema produttivo, fornendo bacche, frutti , fiori, miele, legno da opera, da lavoro e da radere.

       Oggi tale tipo di struttura ecologica, oltre alle funzioni su riportate, può svolgere anche quella importantissima di corridoio biologico per il collegamento delle aree naturali relitte, ancora presenti sul territorio, permettendo la sopravvivenza di molte specie animali a rischio.

 

Tratto “ripulito” per il sovrappasso autostradale del Canale San Marzano da recuperare con un adeguato rivestimento vegetale

Tratto “ripulito” per il sovrappasso autostradale del Canale San Marzano da recuperare con un adeguato rivestimento vegetale

      Tali finalità vendono perseguite nel progetto di “Riordino idrico NEL TERRITORIO PROVINCIALE DEL RIO BRAGNA E DEL CANALE SAN MARZANO”, studio redatto dal gruppo interdisciplinare formato dall’ing. Gian Franco Capiluppi, arch. Vittorio Fiore e geom. Luciano Piccato. Tale recupero, inserito nel PRUSST Piemonte Meridionale, approvato dal Ministero dei LL.PP., è stato presentato alla Provincia di Asti nella fase di progetto preliminare.

    Nella relazione, che verrà presentata il 12 marzo 2004, alle ore 18,30, nella saletta del portico di Villa Paolina, dall’arch. Vittorio Fiore, sarà illustrata la parte relativa al progetto del canale S. Marzano, in cui si propone l’inserimento di una siepe forestale posta tra la strada di servizio ed il canale stesso.


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