Cemento e disordine hanno divorato il paesaggio!

Manifestazione pubblica, Asti, Domenica 29 febbraio 2004

 Le ragioni che hanno portato Legambiente a partecipare alla manifestazione di domenica 29 sono le stesse del dicembre’99 (data di approvazione della Variante di Piano che ha dato inizio a tutta la vicenda). Allora dicevamo che c’era stata una speculazione vergognosa sull’area dei Vivai, che quell’area doveva rimanere un’area verde, e allora era una vera area verde, oggi diciamo che quest’area così deve ritornare ad essere!

        Quell’area è assolutamente impropria per una destinazione produttiva di nuovo impianto, perché è a ridosso della dorsale collinare di Valgera, di alto valore paesaggistico, perché è a fianco di zone già consolidate storicamente a destinazione residenziale, ville, vecchie cascine, è a ridosso di un vasto nuovo quartiere di abitazione, è ricca di acque sorgenti, c’è il vincolo della Strada dei Vini, ecc.ecc.

       Un’altra osservazione che abbiamo fatto allora, e che ribadiamo oggi, è che il Corso Casale è un asse di penetrazione della nostra città e come tale dovrebbe essere semmai riqualificato dal punto di vista ambientale. Entrando in Asti dalle varie direttrici vediamo oggi scenari deprimenti, il più delle volte abbiamo l’impressione che la città si sia estesa a casaccio:  cemento e disordine hanno divorato il paesaggio .E si intende continuare!

       Il Piano Territoriale Provinciale è pieno di belle parole come “vocazione turistica”, “enogastronomia”,”bellezze naturali da salvaguardare”, ma come? In che modo? In realtà si agisce in tutt’altra direzione!

        Pensiamo a che cosa era la collina del Fontanino, pensiamo alla valle Rilate, alla collina di Vallarone. Sono luoghi da proteggere, il territorio agricolo deve essere salvato a tutti i costi, ci sarà un modo?

Maddalena Berrino

Portavoce Circolo Gaia di Legambiente Asti

 

 

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