Ripetitori per la telefonia mobile e paesaggio astigiano: un binomio inconciliabile?

Graziella Fava

Ripetitore per la telefonia mobile a Mombercelli, deturpante il paesaggio agrario locale. 

Ripetitore per la telefonia mobile a Mombercelli, deturpante il paesaggio agrario locale.

 

A Mombercelli di Asti, dove il pane si chiama vino, in Frazione Roeto è sorto un traliccio per la telefonia mobile dell’altezza di 40 metri, all’insaputa degli abitanti che alla vista della mostruosità posizionata su di un crinale dominante la frazione e la scuola elementare, a sfregio di un paesaggio stupendo fatto di una vista sulle colline, in mezzo ai vigneti, si sono attivati con petizioni al Sindaco Ing. Drago ed al Prefetto, impauriti anche per la propria salute.

Non si riesce a comprendere la volontà del Comune di far costruire in un simile sito, quando appaiono esistenti aree a quasi nulla densità abitativa e sicuramente con impatti ambientali meno macroscopici. Questo non è progresso!

La realtà di Mombercelli per chi ci abita o semplicemente per il turista desideroso di apprezzare le tante eccellenze enogastronomiche del territorio appare indubbiamente una tra le più incantevoli e caratteristiche dell’Astigiano. L’armonioso paesaggio collinare di quest’area si configura sempre più come un patrimonio di singolare valore soprattutto per le generazioni future, che avranno, non solo il privilegio di vivere in un contesto di eccezionale bellezza, ma anche l’opportunità di trarre dei redditi, in un mondo sempre più globalizzato, ove i beni privi di identità ed autenticità non riscuoteranno alcun interesse. In quest’ottica è fondamentale che il nostro paesaggio sia conservato in modo geloso e lungimirante. Come procedere quindi?

La realizzazione della struttura sulla collina di Mombercelli rappresenta una ferita aperta alla bellezza del luogo che non può essere sottovalutata. Occorre, quindi, che nelle spese complessive di realizzazione e gestione della struttura vengano assolutamente messi a bilancio anche i “costi paesaggistici”, cioè gli importi finanziari che anno per anno  dovranno essere stanziati per sanare l’alterazione del profilo collinare, anche e soprattutto in considerazione dei ricavi che l’impianto stesso fornirà all’Ente gestore e alla proprietà dell’area su cui insiste. Solo in questo modo sarà davvero possibile parlare di valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche del nostro territorio, rispetto alla salvaguardia di un paesaggio di cui esse sono parte integrante ed indissolubile.

Rivolgo, pertanto, all’Amministrazione comunale, alla Comunità collinare e all’Osservatorio del paesaggio un serrato invito affinché possano essere individuate soluzioni che permettano di conseguire l’obiettivo della salvaguardia che sta a cuore a tutte le persone sinceramente amanti della casa comune di tutti noi, qual è lo straordinario paesaggio di Mombercelli.

 

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