L’ESEMPIO DELLE CINQUE TERRE "PATRIMONIO UNESCO DELL'UMANITA'" NELLA CONSERVAZIONE DEL PAESAGGIO

Dott.ssa Paola Visconti

Responsabile dell'ufficio stampa dell'Azienda di promozione turistica 5 terre golfo dei poeti

Veduta dello straordinario paesaggio delle Cinque terre, dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall’Unesco e caratterizzato da una estesa coltivazione della vite (Borgo di

Veduta dello straordinario paesaggio delle Cinque terre, dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall’Unesco e caratterizzato da una estesa coltivazione della vite (Borgo di Corniglia).

       L’Azienda di promozione turistica Cinque Terre Golfo dei Poeti diretta da Lucia Solaro, e il Parco Nazionale delle Cinque Terre, in questi anni sono scesi in campo concretamente a difesa di un territorio, quello delle CinqueTerre, dove l'abbandono delle culture tradizionali stava mettendo in serio pericolo l'incolumità dei cinque piccoli borghi affacciati sul mare: Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall’Unesco e visitate ogni anno da migliaia di turisti italiani e stranieri. Le Cinque Terre sono quel tratto di costa che si estende per una lunghezza di circa quindici chilometri lungo il litorale dell’estrema Liguria orientale.

      Nel corso di mille anni di storia il lavoro di generazioni ha permesso di sostituire il manto boschivo originario che ricopriva i fianchi scoscesi dei monti con la coltivazione della vite in terrazzamenti. Fin dal primo secolo del Basso medioevo è stata la lotta continua fra l'uomo e la natura a modellare il paesaggio e a ricostruirlo ad ogni crollo provocato dal cedimento dei muri a secco sotto le frane causate dalla pioggia. Negli ultimi tempi la presenza dell'uomo si è allentata a discapito della stabilità idrogeologica del territorio alla quale occorre assolutamente porre rimedio.

      "Il ruolo del Parco Nazionale delle Cinque Terre e dell’Apt - spiega Lucia Solaro - è proprio quello di mantenere nel giusto equilibrio il rapporto uomo ambiente che rappresenta la vera essenza dell'essere parco, un rapporto che occorre ricostruire e riproporre nelle tante porzioni di territorio dove esso si è interrotto cercando di ricomporre i cocci di un suggestivo mosaico". Per questo nel 2000 è stato lanciato un appello e proposto a tutti la possibilità di prendersi cura di un appezzamento di terreno in modo tale da arginare l'effetto disastroso dell'abbandono dei vigneti, che secoli fa hanno trovato posto sulle terrazze faticosamente ricavate dall'uomo sui pendii scoscesi e sostenute da ben 6720 Km di muretti a secco.

      Qualsiasi cittadino del mondo che ami le Cinque Terre e voglia contribuire a preservarle dalla disgregazione può quindi  richiedere al Parco Nazionale l'attribuzione in conduzione, per un periodo di almeno vent'anni,  di un appezzamento di terreno fino a un massimo di 3000 metri quadrati, accorpato, sistemato a terrazze sostenute da muretti a secco, attualmente incolto da destinare a vigneto secondo un piano agrario predisposto dal parco medesimo.

      I problemi che affliggono l’area sono anche la saturazione turistica, specialmente nei mesi primaverili ed estivi, che porta ad avere un forte incremento di uso di  acqua potabile, di rifiuti solidi e di scarichi da smaltire. E’ pertanto importante stimolare e promuovere politiche in grado di arrestare il degrado ambientale. Per far questo sono state prese una serie di iniziative dal Parco, anche in collaborazione con l’Apt,  in settori specifici:

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