Servono potature di qualità!

Alessandro Risso

 Pioppo astigiano sottoposto ad un intervento di capitozzatura.

Pioppo astigiano sottoposto ad un intervento di capitozzatura.

Troppo spesso si vedono in giro per le città piante potate in modo drastico e indiscriminato. Esse non hanno più così la forma di un albero ma di scheletri inquietanti che, anziché abbellire la città, la rendono ancor più triste e lontana dalla natura. Sarebbe bello invece godere tutto l’anno di strutture arboree dalla forma naturale  che avvicinino la città alla campagna e rendano gli ambienti urbani sempre più integrati con il verde. Vi è dunque la necessità di ampliare le conoscenze degli operatori in campo arboreo affinché effettuino potature di qualità, per evitare capitozzature e riduzioni drastiche delle chiome che rendono come già detto le piante più simili a pali o tralicci che non ad alberi. Un metodo ancora poco conosciuto e utilizzato per effettuare potature di qualità è il tree climbing. Questa tecnica consiste nell’arrampicarsi sulla pianta grazie a corde e poter “lavorare” e potare da una zona privilegiata, cioè dall’interno della chioma, e non dall’esterno come accade invece per potature effettuate da piattaforme aeree. Ecco dunque che la rimonda del secco e i tagli di selezione possono essere fatti con estrema precisione, qualità e velocità. Invece troppe volte con le piattaforme aeree per arrivare all’interno della chioma è necessario effettuare tagli inutili e dannosi per aprirsi la strada all’interno della chioma. Inoltre un tree climber ha sicuramente maggiori conoscenze tecniche di un potatore su piattaforma poiché molto spesso quest’ultimo fa parte di squadre edili che prendono in appalto la potatura dei viali cittadini e non ha dunque conoscenze in campo arboreo. Altri vantaggi del tree climbing sono: il minor ingombro di mezzi meccanici che arreca impedimenti al traffico veicolare se si opera in città, il poter operare con più tree climber contemporaneamente su una singola pianta o su piante adiacenti senza che questi si intralcino, come potrebbe invece accadere con più di una piattaforma aerea, il poter raggiungere la parte più alta  della chioma, qualunque sia l’altezza della pianta, vantaggio non da poco se si pensa che spesso le altezze di potature vengono decise, quando si opera con carrelli aerei, in base all’altezza del braccio meccanico e non delle reali esigenze della pianta. Inoltre non vi è compattamento del suolo nell’area adiacente all’albero, se si opera in zone inerbite non vi è il minimo danno al prato e al terreno, il costo di un intervento in tree climbing è minore del costo di un intervento con piattaforma aerea. Ancora il tree climber può intervenire in aree dove il camion non può arrivare, come ad esempio zone di forte pendenza e zone con barriere architettoniche. Con il tree climbing è possibile controllare e accompagnare la caduta di ogni parte della pianta in assoluta sicurezza potendo così operare in ogni situazione.

Da diversi anni il tree climbing è l’unico metodo utilizzato per potare piante monumentali perché, come già detto, permette di esplorare e lavorare su tutta la chioma della pianta senza creare danni e di potare con grande precisione e qualità. Da diversi anni anche molte città, soprattutto francesi, tedesche e inglesi, ma anche città come Torino e Genova, si servono di squadre di tree climber professionisti per potare i viali cittadini. Benché Asti non possegga un gran numero di viali e piante di certe dimensioni, il tree climbing risulterebbe indispensabile per potature ad alberi monumentali come il maestoso platano di Vittorio Alfieri in Piazza del Cavallo, e sarebbe comunque auspicabile che i responsabili del verde si interessino all’argomento se si rendesse necessaria la potatura dei platani di piazza Alfieri o di Campo del Palio e dei giardini pubblici di tutta l’area astigiana. Con questa tecnica infatti non vi sarebbe la necessità di far entrare nelle  tranquille aree verdi mezzi pesanti che, oltre ai danni già elencati, disturberebbero la quiete della gente con il rumore e l’inquinamento prodotto dai mezzi. Sarebbe invece apprezzato dal pubblico il tree climbing perché visto come novità, innovazione e modo “pulito” di potare il verde di tutti.

 

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