RESOCONTO DEI LAVORI

del Convegno di presentazione degli Stati Generali del Paesaggio Astigiano
Sabato 15 marzo 2008 – Sala azzurra del Palazzo della Provincia di Asti

Paesaggi astigiani da conoscere, salvaguardare attraverso la messa a punto di appositi momenti partecipativi (Territorio tra Vinchio e Mombercelli)

Paesaggi astigiani da conoscere, salvaguardare attraverso la messa a punto di appositi momenti partecipativi (Territorio tra Vinchio e Mombercelli)

       Il pomeriggio di sabato 15 marzo l’Osservatorio del paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano ha presentato, nella Sala Azzurra del palazzo della Provincia di Asti, gli Stati Generali del paesaggio astigiano per costruire uno spazio ideale di confronto ed elaborazione sul paesaggio e sulle tematiche ad esso connesse. E’ necessaria molta passione perché il parlare di paesaggio non sia solo rivolto agli addetti ai lavori, un rito per pochi iniziati, ma incontri la realtà, le bellezze e le brutture dei nostri luoghi così da mantenere la concretezza e la  speranza che avevano i nostri nonni quando, in primavera seminavano il granoturco o potavano le viti.Una semina metaforica minacciata da colate di cemento o da cave aride come crateri lunari. Il nostro paesaggio comunica sempre bellezza, che si rinnova con le stagioni, e questa bellezza era presente nelle parole dei relatori a partire da Laurana che ha evidenziatola necessità di consenso sociale sulle scelte che riguardano il territorio, di regole, di un lavoro di ricognizione e proposte, da parte della Provincia, per costruire un buon piano paesaggistico regionale, la necessità di un approccio tematico identitario e percettivo del territorio.Il nostro paesaggio non è anonimo ma ha nome e cognome ( Bric Paulo, Vi du Rusen, Ca d’la Maria ); è un luogo dell’anima e come tale merita la nostra cura. Da buon medico ha prescritto le sue medicine: ricomposizione e riqualificazione del paesaggio deturpato,   ricerca degli intrecci che legano l’arte e la cultura al paesaggio come ricostituente per il nostro territorio.
Marco Devecchi ha richiesto modalità nuove di gestione del paesaggio che raccolgano le sensibilità e i desideri in modo quasi notarile per realizzare un esperimento di partecipazione popolare nello spirito della Convenzione Europea del Paesaggio. E’ bella l’immagine di un notaio dei desideri e certo non gli mancheranno i clienti. Alla fase iniziale di analisi seguirà la sintesi per mettere in luce peculiarità e emergenze.
        
Erildo Ferro ha riassunto i modi e le finalità del PPR; l’importanza della partecipazione dei comuni e della provincia con il coinvolgimento degli enti e delle popolazioni interessate per far crescere la coscienza che non può esserci sviluppo economico senza salvaguardia del paesaggio.

Prof. Erildo Ferro - Portavoce per l'Osservatorio del Paesaggio degli Stati Generali del Paesaggio Astigiano.

 

Prof. Erildo Ferro

Portavoce per l’Osservatorio del Paesaggio degli Stati Generali del Paesaggio Astigiano


         La Convenzione Europea del Paesaggio prevede l’integrazione della tutela del paesaggio nella programmazione del territorio con strumenti meno flessibili e meno negoziabili perché solo così si può parlare di sviluppo sostenibile.
(LEGGI  la RELAZIONE COMPLETA)
         
Franco Correggia ha fatto un intervento di grande respiro; ha inziato rilevando l’importanza dei boschi come depositari della biodiversità  e respiro stesso della terra (LEGGI  la RELAZIONE COMPLETA).
 

Dott. Franco Correggia - Presidente dell Associazione "Terra, Boschi, Gente e Memorie"

 

Dott. Franco Correggia

 Presidente dell'Associazione "Terra, Boschi, Gente e Memorie"

        Che cosa significa tutelare il paesaggio? Tutelare gli elementi di qualità del territorio, l’anima dei luoghi, i relitti di foreste, le zone umide, le fasce boscate, gli angoli di campagna tradizionali ( prato, vigna, boschetto, siepi ) le zone ad elevata biodiversità così belle da costituire l’anima del territorio e perciò invariabili. Di seguito ha elencato dei punti strategici che devono essere regole per chi amministra il territorio:
1)      Stop definitivo del costruito all’interno degli ambiti agrari o a relativa naturalità anche con interventi correttivi dell’esistente.
2)      Salvaguardia  dei borghi storici, delle cenosi forestali di pregio ( querce secolari ) impedendone l’abbattimento e incentivandone la conservazione.
3)      Tutela dei corsi d’acqua che sono ormai fogne a cielo aperto con conseguente distruzione delle cenosi acquatiche. Abbiamo dei corsi d’acqua che per la relazione sullo stato ambientale 2006 sono tra lo scadente e il pessimo.
4)      Incentivare le siepi e tutelare le esistenti.
5)      Costruire meno strade e fare  una migliore manutenzione di quelle esistenti che non significa  rovinare inutilmente  con la barra falciante la vegetazione a bordo strada   ( magari proprio quando le more stanno per maturare ).
6)      Evidenziare le situazioni critiche; cave, antenne, tralicci.
7)      Difesa patrimonio storico e artistico e questa è l’unica cosa che si sta facendo.
8)      Questione luci sia per ridurre l’inquinamento luminoso, sia per il risparmio energetico. Molto divertente la frase del contadino che di fronte all’ennesimo nuovo lampione dice “ Lan bitalu per fai ciair al rate vuloire “
9)      Limitare la caccia nella Provincia di Asti ai soli residenti.
10)     Tutela sentieri  anche proibendo l’assurda attività motoristica fuoristrada.
11)     Incentivare un’agricoltura custode del territorio a basso impatto chimico.

          Pierfisio Bozzola  ha centrato il suo intervento sull’importanza di immaginare il territorio e di pianificare dal basso per una sua migliore percezione. Un tavolo tecnico dovrà poi recepire le richieste che arriveranno.

Prof. Pierfisio Bozzola - Coordinamento dei comitati ambientalisti della Val Tiglione

 

Prof. Pierfisio Bozzola

Coordinamento dei comitati ambientalisti della Val Tiglione

Ha portato l’esempio dell’Isola, il nome che il coordinamento comitati Valtiglione e Via Fulvia  ha scelto per le terre comprese tra il Tanaro e il Tiglione a partire da Isola d’Asti fino a Masio che costituiscono un territorio omogeneo con i paesi situati lungo il perimetro, quasi a segnarne i confini, punteggiato di case sparse e frazioni al suo interno,costeggiato da filari di viti che assecondano i crinali delle colline fino al limitare del bosco che va ad occupare tutto ciò che non è diversamente coltivabile o, da qualche anno non è più coltivato. E’ necessario considerare il territorio come soggetto e non come oggetto e prendersene cura fuori dalla gabbia dei confini  amministrativi; ha portato l’esempio del Tiglione, che ha uno stato ambientale pessimo, per il quale  il C.C. Valtiglione e Via Fulvia ha richiesto l’attivazione del “ contratto di fiume “.
Giorgio Ferrero ha iniziato in modo molto concreto distinguendo tra interessi privati e interessi di tutti. Il problema della cementificazione riguarda tutta l’Italia ; in Emilia Romagna si cementificano sei ettari al giorno causando problemi di assorbimento delle acque.

Agr. Giorgio Ferrero - Presidente regionale della Coldiretti Piemontese

 

Agr. Giorgio Ferrero

Presidente regionale della Coldiretti Piemontese

Servono sì leggi ma bisogna avere fiducia nelle idee che, quando sono buone, anche se partono da pochi individui trovano poi il loro spazio ( vedi i cibi a km 0, il progetto “ filiera corta “, i gruppi di acquisto solidali ). Bisogna considerare un’economia che non abbia il PIL come riferimento ma altri valori. Facendo un accenno al Patto sostenibile (sic) di sviluppo per il Piemonte ha rimarcato come otto pagine su dieci contengano un elenco di infrastrutture; porti, valichi, quattrocento ettari di infrastrutture solo a Tortona.
           La stessa TAV, al di là di ogni considerazione, non è sostenibile dal punto di vista economico come pure non è sostenibile continuare a spostare navi cariche di granaglie e plastica; un’economia che importa e produce oggetti inutili per aumentare il PIL con conseguente spreco di risorse e  problema dei rifiuti. Le nuove strade comportano sempre ulteriore urbanizzazione; è necessario spalmare gli indici di cubatura stabilendo il sopportabile per il territorio ad ogni area edificata deve corrispondere un’ area vincolata, recuperare le case vuote raddoppiando l’ICI ai non residenti. Anche lui ha fatto notare che non servono strade nuove ma una migliore manutenzione di quelle esistenti.
Laurana ha rimarcato a proposito che le villette a schiera sono periferie, un limbo che impoverisce i paesi. Bisogna al contrario “ fare paese “ sennò manca la comunità.
             Hanno fatto seguito molti interventi.

Prof. Dario Rei - Presidente del  Comitato per la salvaguardia del paesaggio rurale Frutteto della Canonica di Vezzolano

 

Prof. Dario Rei

Presidente del  Comitato per la salvaguardia del paesaggio rurale Frutteto della Canonica di Vezzolano

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Arch. Dino Barrera - Gruppo dei Verdi di Asti

 

Arch. Dino Barrera

Gruppo dei Verdi di Asti

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Prof. Gianfranco Miroglio - Presidente dell'Ente Parchi e Riserve Naturali Astigiani

 

Prof. Gianfranco Miroglio

Presidente dell'Ente Parchi e Riserve Naturali Astigiani

Rei ha richiesto un’alleanza tra soggetti e decisori locali per costruire un interesse al luogo. Le regole sono necessarie ed è necessaria una connessione tra PPR e PTR. Poi domande sulla TSO per quale non è stato effettuato uno studio di viabilità, sul problema dei rifiuti, dell’aria, dell’acqua, sulla necessità di un buon piano energetico serio, partecipato e condiviso, sulla tutela e consumo delle acque pubbliche e  tante altre ancora come una pioggia di primavera.

Coordinatore degli Stati generali del Paesaggio astigiano
CATTERINA SIMONELLI